Per me, l’Anello Mancante è un punto di ritrovo per conoscere nuove persone (disabili e non disabili), per fare gite di istruzione e per parlare e confrontarci sui problemi che ci ritroviamo ad affrontare ogni giorno.
Per esempio parliamo degli spostamenti degli invalidi che sono ostruiti da ostacoli che rendono un posto non facilmente raggiungibile. Questi ostacoli possono essere marciapiedi rialzati, scale, scivoli stretti o difficili da raggiungere per l’intralcio di automobili malparcheggiate.
Un altro esempio degli argomenti di cui parliamo sono i servizi nei locali pubblici: ancora oggi ci sono locali, per esempio ristoranti e bar, che hanno i servizi non raggiungibili da disabili perché sono stretti e non adatti per chi ha una disabilità, perché ci sono le scale, perché il bagno è al primo piano e non c’è l’ascensore ed una persona in carrozzella non lo può raggiungere da solo.
L’Anello Mancante può servire per parlare anche di questo e per sensibilizzare le altre persone sui problemi legati alla disabilità, che non sempre vengono considerati come insormontabili per chi per esempio vive sulla sedia a rotelle.
Può servire anche per fare del volontariato a favore delle persone che ne hanno bisogno, disabili e non disabili, e aiutarle a distrarsi; ogni tanto si organizzano delle uscite per andare a visitare posti nuovi o si partecipa a feste organizzate nella nostra zona.
Meno male che c’è l’Anello Mancante, così possiamo passare un po’ di tempo insieme spensierati e divertendoci.
Un grazie enorme a tutti i volontari.
Samuele